Come funziona

Le lezioni di Zanshin Tech si tengono con cadenza settimanale e durano circa un'ora e mezza. Le classi sono composte da non più di 15 persone, generalmente divise per fascia d'età.

Chi pratica Zanshin Tech viene definito Guerriero Digitale ed il suo livello è espresso da un bracciale colorato.

I livelli sono:

La particolare sequenza dei colori riprende quella dei fili all'interno del cavo di rete, con l'aggiunta del bianco come colore iniziale e del nero come colore finale.

I bracciali dello Zanshin Tech

La lezione

Come in molte arti marziali la pratica inizia e finisce con il Rei, cioé il saluto: un elemento di rispetto che raccoglie in se tutto lo spirito dell'insegnamento, dopodiché gli allievi allestiscono le postazioni con i computer e prendono posto davanti ad essi.

I Sensei (i maestri della palestra) fanno quindi ripetere agli allievi le Cinque regole del Dojo:

  1. non si usa mai ciò che si impara a Zanshin Tech per attaccare
  2. il rispetto si deve a tutti: maestri, compagni e persino al nostro aggressore
  3. ciò che si dice nel dojo resta nel dojo: se qualcuno vuole raccontare una sua esperienza rispetteremo ciò che ci dice e non lo racconteremo in giro
  4. tre lati: una fortezza
  5. si lascia il dojo come lo si è trovato

Queste regole sono importantissime e formano la base del codice d'onore necessario per ricevere insegnamenti che potrebbero anche essere usati per fare del male.

Si inizia quindi la lezione: i Sensei assegnano gli esercizi agli allievi avendo cura di seguire singolarmente il percorso di crescita di ciascuno.

Gli allievi più esperti aiutano nell'insegnamento occupandosi dei loro compagni più giovani, ma l'età non è una costante: è capitato che allievi di 12/13 anni seguissero con successo allievi di 25 appena arrivati al dojo; è la peer education, un termine relativamente nuovo per qualcosa che nelle arti marziali orientali esiste da sempre.

Gli esercizi proposti possono essere di tipo prettamente tecnico (tracciare una mail, scoprire chi si cela dietro ad un falso profilo, rintracciare un numero di telefono, ecc) oppure più orientati all'individuazione dell'attacco e all'applicazione di contromosse psicologiche per scoraggiare l'aggressore.

Alcune lezioni sono poi dedicate all'analisi di casi reali di aggressione digitale: i Sensei raccontano la storia, lasciando poi agli allievi il compito di suddividerla negli eventi salienti e di procedere quindi all'analisi individuando le tecniche di attacco utilizzate e, per ciascuna, le possibili contromosse.

Vengono anche individuati i segnali da notare negli altri: vere e proprie richieste di aiuto non verbali che ciascun Guerriero Digitale deve allenarsi a cogliere in modo da poter vigilare sui propri amici e compagni di scuola.

In caso di situazioni difficili o di racconti particolarmente toccanti viene dato ampio spazio alla parte emozionale, permettendo così una “decompressione” graduale ed una ripresa dello stato di Zanshin per ciascun allievo.

Al termine della lezione gli allievi riportano il dojo allo stato in cui lo hanno trovato, smontando le postazioni pc e rimettendo a posto ogni cosa, dopodiché si riuniscono in cerchio per eseguire il saluto finale.

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